Le pulci, sono insetti privi di ali. Si tratta di parassiti che si nutrono del sangue di mammiferi e uccelli. Ci ricordano quindi un po’ le zanzare ma, essendo prive di ali, compiono grandi balzi per giungere sull’ospite. Le pulci adulte sono lunghe 2-3 millimetri e sono nere. L’esoscheletro è in genere compatto e robusto; le zampe sono altrettanto robuste, e la coppia posteriore è particolarmente sviluppata e consente salti di diverse decine di centimetri di altezza. Il capo è compresso contro il torace, poco mobile, con brevi antenne e apparato boccale pungente-succhiatore. Fra le specie di pulci più comuni si possono citare la Ctenocephalides felis (parassita del gatto), Ctenocephalides canis (parassita del cane) e la Pulex irritans (parassita dell’uomo). In mancanza del loro ospite preferito le pulci non disdegnano certo la frequentazione di altre specie animali.
Sono spesso confuse con i pidocchi, che appartengono però a un altro ordine. Per essere più pratici: se vedete qualcosa di piccolo e nero zigzagare velocemente tra i peli, sparire e ricomparire, se fate fatica a prenderlo con le dita e, una volta acciuffato, fate fatica a schiacciarlo (ci provano proprio tutti…), beh, allora avete visto una pulce. I pidocchi hanno un colore più chiaro o bianco, sono lenti e possono essere confusi con normale forfora.
Il ciclo di vita comprende le fasi di uovo, larva, pupa e adulto. La trasformazione da uovo a adulto richiede un tempo variabile da due settimane a otto mesi, in funzione delle condizioni climatiche, della disponibilità di cibo e della specie. La femmina depone decine di uova al giorno (circa 600 nell’arco della sua vita). Le uova vengono deposte sull’ospite. Possono fare da ospite un grandissimo numero di mammiferi (incluso l’uomo) e di uccelli. Le uova, deposte su peli o piume, possono però facilmente cadere e diffondersi nell’ambiente, specialmente nel luogo dove l’ospite si riposa, dorme o nidifica. Le uova si schiudono dopo 2-14 giorni. Nelle abitazioni infestate, le larve possono trovarsi nelle crepe dei pavimenti, sotto i bordi dei tappeti e nei letti. All’aperto, la sabbia è uno degli habitat preferiti. Le larve si sviluppano in settimane o mesi. Esse si nutrono delle feci di pulci adulte, di frammenti di pelle, pelo o piume che trovano nell’ambiente. La metamorfosi da pupa ad adulto avviene all’interno di un bozzolo setoso. Dopo 5-14 giorni le pulci adulte possono uscire subito dal bozzolo o attendere stimoli come vibrazioni, pressione, calore o addirittura l’aumento di anidride carbonica nell’aria, tutti segnali che rivelano la potenziale presenza di una fonte di cibo. Raggiunto a grandi balzi l’ospite lo pungono subito per nutrirsi e possono rimanere su di esso per mesi.
All’esterno, le pulci vivono l’inverno nella fase di larva o pupa e sono particolarmente attive in estate o all’inizio dell’autunno. Il numero di individui che sopravvivono all’inverno dipende dalla temperatura; il tasso di sopravvivenza è massimo negli inverni più miti. Nelle abitazioni il clima è però sempre ideale per il loro sviluppo e le infestazioni possono quindi manifestarsi tutto l’anno!
L’importanza patogena delle pulci è notevole. Nella maggior parte dei casi la pulce è più molesta a causa dei suoi movimenti sulla cute che per le sue punture; provoca arrossamento cutaneo e prurito. Alcune persone e alcuni animali possono soffrire di allergia alla saliva delle pulci, e riportare questi sintomi in forme particolarmente violente con eczemi estesi e stato generale di salute debilitato. In casi estremi, ripetuti morsi di pulce possono causare anemia nell’animale ospite, in particolare nei cuccioli. Complicazioni come setticemie e cancrene sono estremamente rare. Le pulci possono anche essere vettori o ospiti intermedi, di virus, batteri (come per esempio la Salmonella), Rickettsie e vermi. Probabilmente la malattia più conosciuta rimane la peste, che nel corso dei secoli ha causato la morte di milioni di persone.
Come accorgersi che il gatto o il cane ha le pulci e come cercarle?
Ovviamente il sintomo più sospetto è il prurito. È comunque buona cosa controllare il mantello del vostro animale regolarmente, perché non sempre la presenza di pulci è fonte di prurito evidente ai nostri occhi. Concedetevi diversi minuti in cui, aprendo il pelo, vi concentrerete specialmente sulla parte inferiore del collo, sulla schiena e sopra il bacino. La pancia, priva di peli, è facile da ispezionare ma non è luogo di soggiorno prediletto dalle pulci.
Malgrado la loro presenza, non sempre le pulci possono essere avvistate. È però frequente imbattersi nei loro escrementi. Ad un primo colpo d’occhio superficiale, questi sembrano essere dei granellini di terra o polvere di color nero. Guardandoli bene, però, si nota che hanno una forma che può ricordare una virgola o una “C”. La ricerca degli escrementi è facilitata dall’uso degli appositi pettini. Mettete il vostro animale su un telo bianco e grattate, grattate… Se vedete i granelli neri insospettitevi. Se hanno la forma descritta e bagnandoli rilasciano un color rosso, ci siamo: è ora di procurarsi un buon prodotto antipulci.
Cosa fare contro le pulci e come prevenire un’infestazione?
Innanzitutto non bisogna perdere la testa. Ricordarsi che la trasmissione di malattie veramente pericolose alle nostre latitudini è rarissima. Certo è meglio fare qualcosa per evitare fastidi psicologici ma anche fisici come eczemi e trasmissioni di malattie infettive, come detto da noi rare. Per la cura del vostro animale rivolgetevi al veterinario: vi consiglierà prodotti che uccidono le pulci e bloccano lo sviluppo delle larve nell’ambiente. Normalmente questi prodotti sono da dare a cadenza mensile. Gli stessi prodotti sono generalmente da utilizzare, anche in inverno, come profilassi per cani e gatti che possono uscire di casa. In casa si penserà a lavare tutto ciò che è ragionevolmente lavabile e a passare spesso e bene. l’aspirapolvere in ogni angolo e su ogni superficie. Non è necessario diventare isterici… Dopo questa operazione è consigliabile mettere subito il sacco dell’aspirapolvere in un sacchetto di plastica da chiudere con un nodo e gettare al più presto. Queste misure sono sufficienti per infestazioni “normali”. In caso di infestazioni gravi si consiglia l’uso di prodotti specifici per l’ambiente. In caso di rare infestazioni gravissime e tenaci è meglio ricorrere anche all’aiuto di un disinfestatore professionale.
Bernasconi Curzio, Dr. med. vet. FVH, ECVS, specialista in chirurgia