Head shaking (sindrome della testa tremula)

Introduzione: la sindrome della testa tremula nel cane o head bobbing o head shaking è caratterizzata da un movimento della testa rotazionale, verticale (come se dicesse sì) o orizzontale (come se dicesse no). Insorge spontaneamente senza causa apparente, sono movimenti non controllabili in genere a cane sveglio perfettamente cosciente e fermo, o seduto o in stazione quadrupedale. La durata è variabile, da pochi secondi a ore. Gli episodi si risolvono spontaneamente.

Segnalamento: si osserva prevalentemente in cani dai 6 mesi a 3 anni. Tuttavia nella letteratura sono descritti anche casi in età avanzata.

Tra le razze maggiormente colpite si trovano i Bulldog, i Boxer, i Labrador, i Dalmata, i Pitbull e i Dobermann, ma possono essere affette anche altre razze e cani meticci.

Eziologia: viene definita un disturbo del movimento volontario e la causa non è nota. Una delle teorie maggiormente accreditate è che si tratti di una dischinesia che prende origine nei gangli basali dell’encefalo responsabili del controllo motorio. Altre cause possibili sono ipoglicemia e o ipocalcemia. Nelle cagne in lattazione o in estro gli sbalzi ormonali possono scatenare il tremore.

La diagnosi solitamente avviene per esclusione, in base alla razza e all’anamnesi. Tra le diagnosi differenziali come sindrome tremula responsiva al cortisone (little white shaker syndrome), intossicazioni, patologie metaboliche come l’encefalopatia epatica, patologie infettive come la rabbia e il cimurro, l’epilessia è forse la diagnosi erratica più frequente in questi casi.

In caso di head shaking si muove solo la testa e il cane rimane vigile durante tutta la crisi, mentre una crisi epilettica solitamente comporta movimenti convulsivi di tutto il corpo con perdita di coscienza.

Non sono descritte terapie. Anticonvulsivanti possono avere un impiego in caso di crisi prolungate e frequenti. Visto che la sindrome della testa tremula viene classificata come un disturbo comportamentale, spesso semplicemente distraendo il cane con cibo o un gioco o richiamando la sua attenzione, la crisi cessa spontaneamente.

La prognosi è favorevole, trattandosi di una patologia benigna senza ripercussioni fisiche a lungo termine.

 

Dr.ssa med. vet. Schmidt Karin, rECVS, specialista in chirurgia

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