Blocco gastrointestinale nel coniglio

Eziologia: uno dei problemi di salute più comuni nel coniglio è la stasi gastrointestinale, detta anche ileo o, in termini comuni, “blocco”, in riferimento al blocco dell’attività intestinale. La stasi gastrointestinale consiste in un rallentamento della motilità di stomaco ed intestino fino al blocco completo, per cui l’intestino è fermo e il cibo presente nel tratto gastroenterico non si muove più e ristagna. La stasi si manifesta con anoressia, apatia e mancata emissione di feci. Questa sindrome riconosce una varietà di cause e di manifestazioni cliniche; può essere primaria (carenza di fibra alimentare) o secondaria a qualunque fattore che causa stress o dolore o che comunque impedisce al coniglio di alimentarsi.

La maggior parte dei casi di stasi sono causati da un insufficiente apporto di fibra. È infatti la fibra lo stimolo principale alla motilità intestinale del coniglio.

Qualunque fattore stressante (cambio di ambiente, introduzione di un nuovo coniglio o di un nuovo animale, perdita del compagno, presenza di un coniglio dominante, arrivo di persone estranee in casa, forti rumori, il ricovero in clinica ecc…) può indurre stasi a causa della liberazione di adrenalina. La stasi inoltre può accompagnare qualunque condizione clinica in grado di provocare anoressia, dolore e/o impedisca fisicamente l’assunzione di alimento (punte dentali, malocclusione dei denti incisivi, infezioni, calcoli delle vie urinarie, interventi chirurgici senza adeguata terapia analgesica).

La stasi può essere provocata anche da un’alterazione della funzionalità o dell’innervazione della muscolatura liscia intestinale; in questi casi non si riscontra nessun’altra causa che possa spiegare il blocco intestinale.

La stasi determina una serie di condizioni che a loro volta ostacolano la ripresa della motilità, causando un circolo vizioso: l’alimento contenuto nell’apparato gastroenterico dà al coniglio una sensazione di sazietà, per cui smette di alimentarsi -> il materiale alimentare ristagnando va incontro ad assorbimento di liquidi e disidratazione, compattandosi -> l’alimento può andare incontro a fermentazioni anomale, soprattutto se la dieta contiene un eccesso di carboidrati, con sviluppo di gas e distensione dolorosa dei visceri

Se la condizione persiste, la disidratazione e l’anoressia prolungata determinano la morte del paziente.

Anamnesi: anoressia, graduale o improvvisa; produzione di feci assente o ridotta; letargia

Quando un coniglio non mangia da 12 ore significa che qualcosa non va e se il digiuno persiste per 24 ore (o l’appetito è molto diminuito) non occorre attendere oltre per portare il coniglio alla visita.

Visita clinica: il coniglio si presenta mogio, spesso su un fianco, polipnoico, l’addome è gonfio, dolente e pastoso al tatto. Importante escludere cause dentali. Sono pazienti spesso ipotermici, che richiedono un intervento tempestivo.

Diagnostica: l’esame radiologico è l’ausilio diagnostico più utile. Evidenzia timpanismo gastro-enterico.

Dilatazione gastrica

Trattamento: il coniglio va riscaldato e idratato se possibile per via intravenosa, ma anche l’infusione sottocutanea è un ottimo aiuto in questi casi.  Vanno somministrati analgesici (p.e. novalgina) e antibiotici (p.e. metronidazolo). Se il paziente lo consente, si procede con alimentazione forzata con alimento concentrato a base di fibre (p.e. Critical Care)

Prognosi: da grave a infausta. Se non mangia e non emette feci da più di 24 ore la situazione è molto critica.

Come prevenire la stasi gastrointestinale:

  • dieta ad alto contenuto in fibra e povera di carboidrati (fieno ed erba)
  • permettere un’adeguata attività fisica, se vive in un box, liberarlo tutti i giorni
  • fornire un ambiente stimolante
  • evitare gli stress

Dr.ssa med. vet. Karin Schmidt DVM rECVS

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